Niko ne može da zna [Italian translation]

Songs   2024-11-26 07:42:53

Niko ne može da zna [Italian translation]

Appena apri gli occhi sai che ti aspetta una lotta

guardi fuori dalla finestra attraverso delle sbarre

la libertà è lontana

e se sei fedele e lotti dalla parte del bene

appena esci in strada senti l'amarezza della vita.

Il popolo sopporta mentre le merde si arricchiscono

io non posso tacere

non permetto che mi sconfiggano

il sasso cade dal cuore come una lacrima sul foglio

l'uncia valvola di sfogo è la mia musica, l'essenza del blues di Belgrado.

Senti la sofferenza che scorre in ogni rima?

Senti il dolore che uso come motivo?

Dopo tutte le peripezie e le strade spinose

le ferite sono guarite, non si ripeterà.

Ho visto chiaramente la luce e mi muovo verso essa

smuovo una valanga di emozioni cercando la felicità

lasciato a me stesso, guidato dagli istinti in un mondo crudele

in cui il più forte mangia il più debole appena questo compie un errore.

Tutti sapete quant'è difficile quand'è vuoto

perciò la mia umanità, il mio sindacato, è la mia forza

la libertà della mia gente è così lontano

ma non perdo la speranza

finchè la verità si fa spazio tra le file.

Come se avessi sognato per tutta la vita e ora mi svegliassi

questa è la mia terra, questa non è la mia gente

Dicono: "Non hai che cercare qui, meglio se stai calmo,

perché qui il cadì* ti querela, qui il cadì ti giudica".

Vedo cimiteri profanati, non rispettano nemmeno i morti

vedo case incendiate, guardo chiese incendiate.

Dicono: "Guarda la nostra forza -noi siamo invincibili"

chiedo: "Sapete di Dio?"

dicono: "Una forza non prega Dio"

Badate, su questo campo si sono spezzate lance

l'ortodossia nei serbi, una fede indissolvibile

perché la terra ha cibato questo, questo ha partorito la madre

questo la forza ha protetto, questo la fede ha guidato

rit. 2x

Nessuno può sapere

cosa sussurra il vento

nessuno piò sapere

cosa porta il fulmine al ciel sereno

si sta preparando la tempesta

sopra il ghetto cade la stella

il mio desiderio, la mia ansia

stanotte è questa terra

Il 2004. sta passando, le prigioni sono ancora piene di mia gente

nell'antica terra usurpatori, una mano estranea stabilisce l'ordine, segni infernali

il trasportatore sulla barricata ci obbliga

a stare in disparte senza movimenti bruschi

e figuriamoci averli nell'obbiettivo

mentre bevono e sparano come matti sulla nostra eredità

sono venuti da un posto in tanta figa per fregare qualcosa

della nostra povertà

e chi ci difenderà?

La mia gente ancora non è libera

quella sensazione che siano senza salvezza, perseguita come un incubo.

E i politici che sono venuti hanno venduto tutto ai nemici

e qui in parlamento stanno a parlare di quanto

hanno auitato Dio sa quanto.

Belgrado non sa delle sofferenze di quei pochi che sono rimasti

ma è possibile che inseguendo una vita migliore

siamo diventati così freddi in una notte?

Le campane suonano nel panico, la bomba cade sul monastero

serbi, non lasciate che l'avidità ci divida nella nostra difficoltà

Noi forse siamo dinosauri, quella specie che se ne va

e viviamo nei nostri sogni in cui

nessuno può sconfiggerci

e non c'è luogo comune che possa descrivere il dolore

io scendo di nuovo giù

se c'è bisogno sarà il sangue a parlare

rit.

Tra il bunker e lo sniper la libertà è la prigione

di fianco al trasportatore nel parco la vita è uno sforzo.

Seguo i movimenti altrui, questo è un processo alle vittime

noi abbiamo bisogno di svegliarci

basta con le menzogne e le torture!

Dietro l'Ibar, come linee, le celle sono piene di nostri

qui sono unite tutte le leghe infernali

e riconosco i miei nel blocco dalla lacrima nell'occhio

e quelli che possono restano in piedi, malgrado il dolore.

I cobra albanesi ci mordono le gambe mentre camminiamo

e il veleno nel sangue richiama chiaramente alla battaglia

perché il desiderio di rubare tutto ciò che di più caro c'è

mi rimanda una saliva amara in bocca,

come quando gli stranieri mi arrestano e mi mettono i cani contro

per spaventarmi legato mentre mi tengono insonne

ma io non so cedere, mi infastidisce solo

il fatto che, serbi, QUESTO E' NOSTRO,

grido mentre sopporto dolori tremendi, mentre mi strappano dalle mani la mia terra, la mia fatica

il mondo vuole prendermi il prato impregnato di sangue

e distruggere il successo

le ossa dei miei avi, le reliquie dei miei santi

lasciarvi, io non ve le cedo

perché per i figli a nessuno è concessa la resa.

Ora attendo da solo sul ponte il vostro nuovo arrivo

Alban no pasaran, con i serbi o da solo!

rit.

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Beogradski Sindikat more
  • country:Serbia
  • Languages:Serbian
  • Genre:Hip-Hop/Rap
  • Official site:http://beogradskisindikat.com
  • Wiki:http://en.wikipedia.org/wiki/Beogradski_sindikat
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