Flor seca en tu cuaderno [Italian translation]

Songs   2024-12-03 13:00:16

Flor seca en tu cuaderno [Italian translation]

Lascia che il fiore appassisca nelle tue mani,

e, fintanto che esiste, goditi la sua bellezza

non cercare di trattenere risate o pianti

[perché] è meglio sentire d'essertelo vissuto,

che farlo diventare cenere e [vederlo] portare via dal vento

Se, alla fine, nulla è eterno, è meglio che il fiore appassisca nelle tue mani

O che fiorisca tra i fogli del tuo quaderno

Afferro il tempo come un fiore in un quaderno

Tutto si ferma e diventa eterno,

Le lancette dell'orologio rimangono tranquille e obbedienti, [e] qua sotto supplico di non rivederti

Passano gli anni, passano i giorni

Le ore si appesantiscono, in catene infinite

E colori, profumi e brutte fattezze vengono dimenticati

Nessun ricordo, adesso, ha più vita

Affinché io trasformi questo quaderno in un carcere, per conservarti ogni giorno.

Lascia che il fiore appassisca nelle tue mani,

e, fintanto che esiste, goditi la sua bellezza

non cercare di trattenere risate o pianti

[perché] è meglio sentire d'essertelo vissuto,

che farlo diventare cenere e [vederlo] portare via dal vento

Se, alla fine, nulla è eterno, è meglio che il fiore appassisca nelle tue mani

O che fiorisca tra i fogli del tuo quaderno

Poi, un giorno, per caso, voltando pagina*, mi appari, sfacciatamente,

Spezzando quel castigo eterno,

Tornando a visitarmi, come un viaggiatore d'alberghi

Tra le ombre, e per castigare coloro che ti ferirono col peggiore dei mali: il 'dimenticare'

Perché non afferrerai niente tra quei fogli

Desiderando di ingannare la natura

Mi gira di restare nella falsa convinzione che non è successo niente

L'albero, viverlo, interrarlo, dimenticarlo, qua non succede niente

Lascia che il fiore appassisca nelle tue mani,

e, fintanto che esiste, goditi la sua bellezza

non cercare di trattenere risate o pianti

[perché] è meglio sentire d'essertelo vissuto,

che farlo diventare cenere e [vederlo] portare via dal vento

Se, alla fine, nulla è eterno, è meglio che il fiore appassisca nelle tue mani

O che fiorisca tra i fogli del tuo quaderno

Non ho commesso l'errore di controllarti, di viverti interamente, di sfogliarti, di farti mia

Di percorrere tutte le strade, di bere da tutte le fonti prosciugate

Non ho sbagliato nell'andarmene via, nell'essere generoso, imprudente e ansioso

Irrispettoso, sboccato, intossicato dal tuo profumo

Mantenendoti al mio fianco per non rimproverarti, un giorno, della mia vigliaccheria

Poiché chiedevo, ma senza averti

Perché tu fossi soltanto mia

E ancora ti ho, ma sei bloccata

Adesso il fiore è stato tagliato a causa mia

Non possiede più, ne il colore, ne l'aroma, è diventato falso

Di quella bellezza silenziosa e maliziosa resta solo ciò che fu

E mi punisce, mi rimprovera per averla condannata a non compiere il suo destino

Mi acceca, come il Sole ad un albino

Non posso smettere di desiderarla

Mi controlla i cinque sensi

Ah, non voglio più guardarla

Lascia che il fiore appassisca nelle tue mani,

e, fintanto che esiste, goditi la sua bellezza

non cercare di trattenere risate o pianti

[perché] è meglio sentire d'essertelo vissuto,

che farlo diventare cenere e [vederlo] portare via dal vento

Se, alla fine, nulla è eterno, è meglio che il fiore appassisca nelle tue mani

O che fiorisca tra i fogli del tuo quaderno

Affinchè resti intrappolata in un libro di ricordi

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