Pismo Bratu [Italian translation]
Pismo Bratu [Italian translation]
Caro Milos, so che nemmeno
leggerai queste righe
ma spesso mi tormenta la domanda
quando finisco di girovagare
mentre aspetto sveglio l'alba
Dove sei tu, dove ti
hanno portato i venti
queste rime scritte per te
non mi escono dalla testa
Allora, per la tua Slava*, come stai?
Ecco, mi sono detto di scriverti qualche lettera
sotto il nostro tetto
celeste non c'è nulla di nuovo
Come ben sai
chiedevamo cambiamenti
e abbiamo ricevuto sostituzioni
e ora barcolliamo
ci rotoilamo e sporchiamo nel fango
Proprio come ieri, la realtà ti abbatte
e cerchi solo di salvare il culo
io me ne sono andato all'università,
Paracin è diventato troppo piccolo
E Belgrado come Belgrado, qualche volta una lacrima
qualche altra il sorriso mi illumina il viso
faccio ciò che voglio
e qualche weekend
vado giù dai vecchi
Loro stanno bene, che ne so
ogni giorno è uguale, il sogno è lo stesso
dicono "La vita è il lavoro"
ma di dare il meglio di me
Lo sguardo di papà si disperde
accende la sigaretta, carezza la barba
la casa non ha ancora la facciata
ma dice che non perde la speranza
Chiede come sto io lì
nella grande città, eh, papà, papà
vivo con una coinquilina
in un appartamento
di ventisei metri quadri
E vado avanti da solo attraverso la vita di fango
non maneggio la realtà
non la capisco, ma comunque
sorrido per dispetto
Ma poi mi ricordo che lì
da qualche parte ho un fratello
oltre la frontiera scrive
nuove pagine di vita
Ma sulla mano non ha
più la brojanica*
si è estraniato dalla famiglia
come avrebbe potuto non farlo dai parenti
Non l'ho né visto né sentito
saranno passati 3-4 anni
dimmi, Milos
le frontiere non sono nient'altro
che linee nell'Atlante
ma sono vere quando vanno
da un cuore all'altro
Tu ora porgi le mani
a un nuovo cielo
e a un nuovo sole
il tuo piccolo fratello è diventato un MC
crea un album, va verso la cima
E spesso ti sogna, tornando indietro ai giorni
di prima e alle nostre vecchie strade
tu e io, il far niente e ridere
quando d'estate tornavi dalla Germania
Mi portavi i giochi e le cioccolate
e con Tomaske andavi in città
e io mi vantavo davanti al palazzo
me l'ha portato mio fratello
E l'orologio rintocca e il tempo vola
ma fa ancora male quando ci ripenso
e fa ancora male quando capisco
che mai più vorrai
Giocare insieme a "Robocap"
sullo stupido Commodore 64
e mettermi su Pac per tutta la notte
fino a quando i vecchi non s'incazzerano
Ehi, ti ricordi di come
avevo paura della tempesta da piccolo
quando sento quei vecchi pioppi
spazzare tutto e m'impaurisco
ma tu dici "Non preoccuparti, il fratello è qui"
e a me pare che "Si abbatteranno su di noi"
Non capivo che il destino sa
rovinare tutto anche in altri modi
che sa far crollare i sogni, perché le persone se ne vanno
spesso senza salutare
spesso senza orgogilo
si vergognano del proprio riflesso nello specchio
Ma io sono tuo e tu sei mio
e non ho altro da aggiungere
ehi, il sangue non è acqua
sii fedele al detto
Rit.
Almeno ogni tanto ricordati
Almeno ogni tanto ricordati
di quei giorni di prima
il tempo passa
e il tempo passa
ma il ricordo resta
Caro Milos, va male
so che per te è passato da tanto
ma è il passato quello che mi divora
dietro le tende, quando spazzo via le nubi
Un cugino, ma ti volevo bene
come se fossi un fratello
e non vedevo l'ora arrivasse estate e tu venissi da me
perché anch'io avessi un fratello maggiore
Ricordo bene quel giorno
in cui ti ho incontrato l'ultima volta
l'estate del '99, il cielo strapieno di uccelli
e la via principale stracolma
e tu che spingi un passeggino
nel passeggino il tuo cocco
La piccola Mina è bella come un angelo
cazzo, mio fratello
si è messo con una donna
e ora c'ha dei figli
Tra un regolo e un altro capisco
che sono diventato zio
gli sguardi ci si incrociano
nessuno nemmeno una parola, stiamo fermi e muti
Quante cose ti vorrei dire
ma guardo e basta
vorrei così tanto abbracciarti
ma qualche sofferenza nel cuore non me lo permette
E quel tuo sguardo freddo
mi taglia tutt'oggi
ehi, hai detto un paio di parole e te ne sei andato
e io quelle anotte mi sono ubriacato
come un animale, da solo, a casa
Chiedendomi cento volte
come fanno le persone
a diventare stranieri d'un colpo
e continuavo a ripensare a tutti
i miei sogni di quand'ero bambino
Di come sognavo
che magari un giorno
saremmo andati insieme
al concerto dei Cypress
Di come sognavo che un giorno
forse saresti sempre stato qui
dove sono, sognavo
e poi mi sono svegliato
e ho capito di essere uno stupido
E' la fine della storia e ognuno
di noi segue la propria strada
P.S. Dai un bacio alla figlioletta
- Artist:Marčelo
- Album:De Facto